9 ottobre 2008
Attualità, Giornalismo, Politica, Società

A Parma va in scena la violenza. Ma non a teatro

Parma razzista. Parma xenofoba. Parma contro gli immigrati, contro le prostitute, contro chi “non è come noi”. La città continua a far parlare di sè, ma non per la mostra del Correggio, nè per il Festival Verdi al Teatro Regio. Sono i fatti di cronaca a riportarla su tutti i giornali e su tutti i tg. Prima la vicenda della prostituta nigeriana fermata dai vigili urbani e fotografata seminuda per terra in una camera di sicurezza, ora il caso dello studente ghanese scambiato per un pusher, picchiato dagli agenti della polizia municipale e insultato per il colore della sua pelle. E stiamo parlando della città della “Carta di Parma“, il patto bipartisan che indica la nuova strada della sicurezza con più poteri ai sindaci e alle decisioni in materia.

Ed è proprio sull’aggressione ad Emmanuel Bonsu che sono state pronunciate parole ambigue dal segretario provinciale della Lega Nord di Parma, Roberto Corradi, intervenuto su Radio Padania Libera : «A fronte di una sempre maggior insofferenza dei cittadini italiani per la presenza, sul nostro territorio, di stranieri irregolari il cui comportamento, quando va bene, si pone al limite della legalità, le forze dell’ordine hanno il dovere di agire in modo anche deciso, scegliendo ovviamente il bersaglio giusto».

In pratica istiga a usare  le maniere forti quando il caso lo richiede. Ma quando il caso lo richiede veramente? Qui spetta al “buon senso”  del poliziotto. Fermare i delinquenti, certo, portarli in caserma, sbatterli dentro quando le accuse sono confermate dalle prove e dalle indagini. Ma, si sa, la divisa e una buona dose di intolleranza potrebbero avere la meglio. E, invece di seguire le regole dell’arresto, si preferisce seguire quelle della violenza. Non solo a Parma. Prima era Milano, poi Verona, poi Padova. Ogni periodo ha la sua città razzista. E generalizziamo pure, perchè sono pochi i cittadini che smentiscono tale accezione o che spendono parole sui casi che coinvolgono gli immigrati. Quindi, mi viene spontaneo dire “generalizziamo“. Se poi ci si mette anche una radio a portare avanti questi sentimenti, impegnandosi tra l’altro nella lettura dei messaggi che arrivano in diretta, nonostante siano più che offensivi, la vedo dura trovare una soluzione.

Io posso solo dire di essermi accorta, purtroppo, che Parma sta peggiorando di giorno in giorno. Non si vive solo di apparenza, ora si è insinuata anche quella diffidenza che si nota sui volti della gente per le vie della città. Gli sguardi sono sempre sugli stranieri, quelli che, anche con un lavoro onesto, sono sempre definiti “delinquenti”, “diversi”, semplicemente “quelli”. Ma non credo sia solo un problema di Parma. Vedremo chi  sarà il prossimo a prendere il testimone.

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15 thoughts on “A Parma va in scena la violenza. Ma non a teatro

  1. speriamo che quest’odio vero e proprio non vada a ricadere anche su noi terroni. comunque voglio credere che parma sia una città pulita bella come mi si è presentata in questi mesi.
    cara giulia, voglio sperare che l’episodio inerente il povero Emmanuel non si ripeta

    antonio

  2. Antonio, a preoccuparmi è proprio questo dilagare di intolleranza. E, lo ammetto a malincuore, a volte è anche giustificato. Però che la polizia si prenda il lusso di menare chiunque no! Perchè se lo si fa una volta, lo si farà anche una seconda, una terza e una quarta. Sono io la prima a volermi sentire sicura nella mia città, ma non ho per niente voglia di aprire ogni giorno il giornale e leggere che gli agenti hanno usato il pugno duro senza un motivo reale. Anche perchè così si fomenta ancora di più questo senso di violenza gratuita tra noi esseri umani (nelle scuole, per strada, all’uscita dei locali…).

  3. L’intolleranza c’è sempre stata, e di questi casi anche, è cambiato solo, che se ne parla molto di più, e la tv e i giornali non fanno altro che amplificare tutto questo in un gioco mediatico infinito.
    p.s preferivo il tuo blog, ma ti leggo sempre con piacere.

  4. Bisognerebbe essere più lucidi e razionali tutti quanti ma non è facile, a me la cosa che preoccupa maggiormente è una, il continuo trattare da nemici gli altri porterà per forza ad una qualche reazione, il nemico non sta solo a guardare, questo potrebbe creare un escaletion senza fine.

  5. TOLLERANZA 0……….noi dobbiamo essere padroni a casa nostra.pensate chi ha una figlia che deve aver paura che la sera lei esca e magari venga stuprata da uno schifoso extracomunitario di merda.e quei comunisti bastardi che gli danno le case del comune.quì c è qualcosa che non va.scendiamo tutti in piazza a protestare e se non basta giustizia da soli

  6. @Simone: sicuramente l’attenzione dei media, spesso esagerata e in cerca di quell’effetto volutamente sensazionale volto al ritorno economico, non aiuta. Ma negli ultimi anni i casi di intolleranza sono aumentati, soprattutto dopo l’11 settembre (lo sostengo da sempre: da quel giorno il mondo è cambiato). E non si tratta solo di intolleranza verso gli stranieri, ma anche verso qualcuno che è semplicemente diverso per un qualsiasi motivo. Atteggiamenti simili ci sono sempre stati, ma ora è proprio all’ordine del giorno!

    @duhangst: se si unissero e si ribellassero, noi saremmo semplicemente carne da macello. E ce la saremmo andati a cercare. Le politiche a riguardo non sono altro che fuffa.

    @Francesco: ti dirò, sono io la prima ad avere paura la sera quando mi ritiro da sola a casa. Ma la colpa è nostra, del nostro governo (destra e sinistra, in tal caso, si sono completamente disinteressate allo stesso modo): fino a quando non ci saranno leggi adeguate sui permessi di soggiorno, sugli sbarchi e sui posti di lavoro in regola, ci saranno extracomunitari senza alcuna speranza, senza soldi in tasca e con una frustrazione tale da trasformarsi, poi, in forme di violenza e criminalità. Ma non è questo il caso del giovane Emanuel.

  7. @Francesco da quel che sento io dalle cronache la maggioranza delle “figlie” viene stuprata dai branchi Italici, che a volte vanno anche oltre lo stupro. Poi il timore può esserci ed è sempre giustificato nei confronti di un proprio caro. Non si discute. Però non va travisata la realtà. Poi, spesso gli schifosi siamo noi, che non siamo in grado di accettare la diversità, e che facciamo, come fa lei adesso, di tutta l’erba un “fascio”. C’è qualcosa che non va. E’ vero, ed è la gente che ragiona come lei, che non fa altro che alimentare il focolaio, butta benzina, grida al lupo. Ma grida grida prima o poi il lupo anche se prima era col pensiero altrove si sveglia. In piazza, guardi, ci sono già scesi gli schifosi, e pensi un po, per manifestare contro intolleranza e camorra, al posto nostro..ci pensa? Questo dovrebbe farci pensare. Al girdo poi di giustizia da soli non si risolve nulla. Si peggiora le cose. E finisce pure che in galera ci va lei, giustamente. C’è uno stato, e che piaccia o no va rispettato nel suo essere e nelle sue leggi. Tutti gli altri discorsi sono stupidi, violenti e xenofobi.

  8. Il prossimo protagonista sarà il popolo italiano che fra qualche anno negherà e nel contempo si vergognerà delle cose accadute (e che accadranno a mio parere).
    Dario
    ITALY ITALIA
    Analisi Politica e Satira

    Bel Blog!
    Ci si vede sul tuo o mio spazio, ok?

  9. @Dario Italy e @paz83: perchè io non riesco ad essere così ottimista? Il popolo italiano che si vergogna? Dobbiamo ancora vergognarci per ciò che è successo a causa del fascismo e, invece, c’è chi desidera il suo ritorno… Siamo molto, molto lontani dalla meta da voi auspicata…

  10. @felipegonzales: lo credo anch’io. Ma qualche anno fa non si avvertiva molto qui a Parma, anzi, per niente. Non so dove andremo a finire di questo passo. E forse non lo voglio neanche sapere.

  11. condivido il tuo post.
    L’importante è comunque non chiudere gli occhi di fronte a tutto ciò, si può avere sicurezza senza pestaggi e celle, basterebbe più formazione agli agenti, meno fanatici e meno propaganda.
    se l’ex sindaco ubaldi ha preso le distanze da suoi figliocci qualcosa forse si sta muovendo.
    la busta intestata del Comune di Parma con scritto Emanuel negro rimarrà un segno indelebile .

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