3 giugno 2014
Libri, Recensioni

Denti guasti – Matteo De Simone

denti guasti_matteo de simone

Sembra che tutto, il naso, la bocca, le sopracciglia, tutto se ne vada per conto suo. Perché l’alcol non lascia in pace la faccia? Perché tutto quello che fa dentro deve per forza vedersi anche fuori?

***

A vederli, lui e Roman, non diresti che sono dei barboni. Si lavano. Ogni tanto, con gli avanzi delle casse vanno agli alberghi dei cinesi. Per una lavatrice al self service bastano tre euro e te ne vai in giro come un fighetto. Di vestiti a Porta Palazzo ce ne sono quanti ne vuoi. Vestirsi non è un problema. Le ragazze quando vai a ballare non capiscono che sei un clandestino. O forse lo capiscono e gli piaci di più.

***

Perché io non so praticamente niente di quello che voglio nella mia vita, ma una cosa almeno la so ed è che non voglio che nessuno mi dimentichi mai.

***

Erano anni che cercavo questo libro. Quando l’ho visto allo stand di Hacca edizioni al Salone del Libro non ho capito più nulla. Estasi. C’erano solo due copie, le ho esaminate entrambe, scelto quella meno rovinata secondo i miei criteri dettati dalla follia, e acquistato la copia che ai miei occhi era perfetta. E questa volta non solo per il libro in sé, ma proprio per la copertina che mi ha sempre fatto impazzire (e qui bisogna ringraziare Massimo Ceccato). Un volto femminile e un piccolo cuore rosso che svolazza come una foglia in autunno. Mi fa pensare alla purezza dell’animo umano, alla leggerezza dei sentimenti. Ma anche al desiderio di disfarsi di quel muscolo sempre preda di coliche strazianti, capaci di provocare sofferenze a tutte le età. E siccome nell’essere umano nulla è limpido e puro, ecco che appunto il titolo ci riporta alla realtà: Denti guasti.  Bastano poche ore per leggerlo e capire che tutti i personaggi del libro hanno i denti guasti, anche se non lo danno a vedere. Perché il marcio e la disperazione che circonda le loro vite sono così immensi da intaccare tutto, il cervello, il cuore, gli occhi, i denti.

Giulia ha 18 anni, una madre alcolizzata, un padre finito in chissà quale dimensione ultraterrena, e il sogno di diventare una grande cantante in stile amicidimariadefilippi. Silvana, la madre di Giulia, cerca di tenersi a galla aggrappata a una bottiglia di rhum. Roman, venuto in Italia dalla Moldavia, a 19 anni ha già scoperto che per cavarsela è necessario crescere in fretta, essere furbo e saper rubare senza dare nell’occhio. Ma una minima distrazione, ed ecco finire nel raggio visivo di Giulia, che al supermercato lo vede infilare una bottiglia nella manica della maglietta. È un attimo che i due si ritrovano alla cassa con Giulia che paga la spesa per entrambi. È un attimo che due vite così lontane si incontrano per fare insieme un pezzo di strada costeggiato da cuori palpitanti, bugie, speranze. Storie di vita e di morte in una Torino che offre e toglie. Incertezza e sorrisi accennati sembrano essere gli unici caratteri distintivi di un futuro che forse nessuno ha voglia di vivere davvero, nonostante i tentativi di riscatto e accettazione del dolore. Nessuno è in grado di dire se sia un bene o un male, accecati dagli obiettivi per la sopravvivenza e dal desiderio di non essere mai dimenticati.

Matteo De Simone – classe 1981, scrittore, cantante e bassista del gruppo rock Nadàr Solo – non ha creato dei personaggi dal nulla, perché ognuno di noi conosce Giulia, Roman, Silvana. E di certo qualcuno è Giulia, Roman, Silvana. Però è stato in grado di creare un intreccio difficile da districare, un intreccio che ti stringe il cuore anche dopo giorni che hai finito il libro e sei passato ad altre storie, altre avventure, altre vite. Ed è proprio per questo che sarà impossibile dimenticare Denti guasti.

[Forse alcuni potrebbero trovare insensato l’ultimo capitolo di questo libro, ma vi assicuro che è uno dei finali più belli e veri che abbia mai letto. Perché è quello che ci succede quasi ogni giorno, la vita che si diverte a beffarci, quel what the fuck che ci accompagna sempre e ovunque. Poi mi direte]

Share  Share on FacebookTweet about this on TwitterGoogle+Pin on Pinterestshare on Tumblr

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *