24 settembre 2008
Attualità, Comunicazione, Giornalismo, Televisione

Gli sportivi ci rubano il lavoro: aridatece la Borromeo!

Avrei voluto scrivere un post intermezzo, tra il primo che è di semplice conoscenza e il terzo che avrebbe dovuto contenere qualcosa di utile. Invece, no. Perchè c’è stato il caso Granbassi che ha attirato la mia attenzione e, di conseguenza, non potevo che scrivere due righe.

I fatti sono questi: Santoro la vuole al suo fianco per la conduzione di Anno Zero, l’Arma dei Carabinieri, di cui la giovane schermitrice fa parte, non ha ancora dato il totale via libera alla sua partecipazione al programma.  Ovviamente, lui, il ministro Ignazio La Russa si sta impegnando con tenacia per risolvere la questione (perchè non ci sono problemi più importanti…noooo!) in quanto ci sarebbero dei regolamenti che non “potrebbero” essere violati, come ad esempio un ulteriore rapporto di lavoro continuativo e retribuito per coloro che già sono assunti dall’Arma. La medaglia d’oro nel fioretto, Margherita Granbassi, però, rassicura tutti sulla sua presenza in puntata per questo giovedì, che dà inizio alla stagione Santoro su Rai2. 

Ora, mi domando: ma noi telespettatori la vogliamo? Si è alzato un tale polverone per chi? E’ un’ottima sportiva, ha vinto durante le ultime Olimpiadi a Pechino, fa parte dei Carabinieri. Appunto per questo, cosa viene a fare in televisione? In un programma di informazione poi. Allora, a questo punto, chiamiamo la Pellegrini per leggere le e-mail, Montano alla regia e, ovviamente, la Vezzali per tenere alto il servilismo italiano. E, magari, anche Andrew Howe, che, nonostante gareggi indossando la maglia italiana, con il colore della sua pelle mette a posto le coscienze sul problema integrazione e fratellanza (nonostante sia più italiano di molti, a partire dalla “parlata-burina-de Roma”).

Perchè al posto di Beatrice Borromeo, la contessina che, ormai, iniziava, non dico a essermi simpatica perchè mi sbilancerei eccessivamente, a essere un’abitudine alla quale si poteva anche sottostare, deve arrivare la sportiva a caccia di visibilità? Togliendo spazio a chi, magari, ha studiato e ha come priorità quel tipo di lavoro. A partire da un giovane giornalista. E non lo dico per portare acqua al mio mulino: se un domani mi arrivasse la proposta di fare la telecronaca di una partita di rugby, io ci penserei molto bene prima di accettare e, soprattutto, cercherei di prevedere ed evitare eventuali figuracce. Perchè non sarei credibile, perchè non fa parte dei miei interessi, dei miei studi e delle mie aspirazioni. E perchè so che ci sarebbe qualcuno molto più in gamba ed esperto di me. Ma, alla fine, la colpa non è neanche della Granbassi, ma di chi ha preso questa decisione di sbatterla in tv, che, ormai, è peggio del porto di Lampedusa.

Già abbiamo Filippo Magnini all’Isola dei Famosi, che ogni 2 frasi sbaglia un congiuntivo e la Ventura lo deve “pregare” di togliersi la maglietta e riparare mostrando il fisico scolpito.     

Questa cosa combinerà giovedì? Dalle ultime dichiarazioni non promette nulla di buono: “Se ho visto Magnini come inviato dell’Isola ? Ho visto il programma proprio per vedre lui, mi è sembrato abbastanza tranquillo e in gamba. È chiaro che non poteva essere il nuovo Fiorello per la prima puntata ma sono sicura che con il tempo si scioglierà e verrà fuori alla grande”.

Mette già le mani avanti. Ma, in fondo, è campionessa di stoccate.

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9 thoughts on “Gli sportivi ci rubano il lavoro: aridatece la Borromeo!

  1. Gli sportivi oggi sono solo degli uomini e donne immagine per l’arma e per i corpi militari di appartenenza, è una forma di pubblicità, un dare avere reciproco, ma alla fine sono normali uomini di spettacolo, visto che sono impegnati in performances spettacolari, non fanno lavori ordinari e non possono essere equiparabili agli altri militari; sono come i giovani universitari americani che pur essendo dei somari vengono reclutati dalle università per ricevere lustro e prestigio dalle loro eventuali vittorie.
    E’ normale che ambiscano ad andare in tv, è umano credo. ciao
    Notiziario.net

  2. Per me è umano concentrarsi su qualcosa di preciso. Un conto è fare spettacolo in televisione, un altro è farlo su un campo da gioco, una pedana o in una piscina. Ho giocato tanti anni a livello agonistico e so perfettamente cosa significhi dedicare tutta il proprio tempo allo sport, tutti i sacrifici che si è “obbligati” a fare pur di perseguire il risultato finale. E, credimi, che l’ultima cosa che mi passava per la testa era di andare in tv! Non voglio risultare eccessivamente rigida nè come quella che pensa che ogni persona debba necessariamente dedicare tutta la vita a una singola passione, ma dal fioretto ad Anno Zero ce ne passa di acqua! A ognuno il suo, insomma.

  3. A quanto pare no. Ora potrà regalare perle di saggezza in giro per altri mondi: farà proseliti, vedrai. (12 “erre” in una frase: questa è una allitterazione da Guinness dei primati!!! E io sono da ricovero immediato).

  4. a questo punto perchè non mettere la mia tabaccaia, è molto avvenente per avere 50 anni. In linea di massima è il solito problema di base. Chi fa tv, chi la crea, ritiene forse sia molto più importante giocare sull’impatto, mediatico e non, piuttosto che sui contenuti. Peccato perchè Santoro fino a qualche anno fa riusciva in questo. Ultimamente mi sembra si sia dato molto all’avanspettacolo. Quel posto dovrebbe essere di uno che di informazione ne capisce, e se non è giovane allora che quantomeno sia in gamba. Ce ne sono tantissime/i. La prossima volta cosa vederemo? Alberto tomba a telecamere salute al posto di Anna La Rosa (che oddio, potrebbe anche esser meglio, ma non è questo il punto)?

  5. molto condivisibile. il punto non è che la granbassi non possa andare in tv, ma che per un programma di approfondimento come anno zero sarebbe preferibile scegliere una giovane giornalista. magari una di quelle brave e precarie e non una che fa già due mestieri come carabiniera esonerata e sportiva 🙂

  6. Alla fine oggi ho visto un pezzetto su youtube, e ho sentito le parole di Santoro sulla Granbassi.
    Ecco, lì mi sono arrabbiata, perchè tutte le parole erano condivisibili, ma non doveva esserci una che con l’informazione non c’entra nulla, ma un/una giovane giornalista che cerca di iniziare.
    mah!

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