29 novembre 2010
Società, Televisione

La nuova età dell’innocenza

Cambiano vita, danno un calcio al passato e trascorrono le giornate tra balere, discoteche e centri benessere. Sono i nuovi giovani, gli over sessanta che hanno sbolognato figli e nipoti per potersi godere pensione e tempo libero nel migliore dei modi. In un’epoca in cui i giovani non sono tanto felici, in cui non riescono a realizzarsi nel mondo lavorativo e, di conseguenza, faticano a formarsi una famiglia e rendersi indipendenti, ecco che l’ultimo rapporto Censis – “Terza età. Un mondo da scoprire, una risorsa da valorizzare” – evidenzia come una buona parte della società, che per molti non conta più nulla a causa dell’avanzata età anagrafica, si dedichi ad attività sportive, cura del corpo, viaggi. Insomma, a una vita più dinamica. Molto più di quella del trentenne medio che – quando ha la fortuna di averlo – si lascia assorbire completamente dal lavoro, o di quella della neo-mamma che non sa a chi lasciare i figli al pomeriggio. Di certo, non ai nonni. Proprio come hanno mostrato in un  servizio a Le invasioni barbariche, intitolato “Non è un paese per giovani“, gli anziani di oggi (per lo più vedovi, single o divorziati) non sembrerebbero fatti per preparare crostate ai nipoti, ma tecniche di autodifesa (che possono sempre tornare utili), non per raccontare favole, ma gli ultimi viaggi in giro per l’Europa. Il cambiamento ha portato il divertimento. Se prima conducevano una vita noiosa al seguito di mariti, mogli e figli, adesso se la spassano alla faccia di chi ha qualche ruga in meno, ma molti più pensieri in testa. Considerando il fatto che, forse, sarebbe necessario avviare una ricerca maggiormente dettagliata su questa nuova fascia di italiani, a me sorge spontanea la domanda: ma sono davvero così tanti?

“In questi anni la terza età è stata descritta come una generazione aperta,solidale,capace di proiettarsi al futuro,di organizzare la propria vita senza pesare sugli altri,desiderosa di relazioni familiari ed amicali per superare le inevitabili fragilità che accompagnano il procedere degli anni, prima di tutte la solitudine”. Non so se il talk delle Invasioni abbia riportato con accuratezza questo spaccato di realtà, che sicuramente c’è, ma rientra nell’eccezione. Forse un po’ più di un’eccezione, ma non è comunque la regola. Prima di tutto, le storie dei sessantenni raccontate nel programma andrebbero inserite in una cornice economica lontana da ristrettezze o problemi di pensione: sembravano tutti abbastanza consapevoli del proprio conto in banca, e  questo è un aspetto che non può passare inosservato. La salute è tutto, però una buona pensione ti permette, appunto, di vivere con più serenità, ti concede “il lusso” di un viaggio o di un ciclo di massaggi. E non sto demonizzando chi ha deciso di dedicarsi a questo genere di hobby. Nonostante sia favorevole all’esclusione di certi over da supermercati e poste, ammetto che stimo molto, ad esempio, quei gruppi in gita che seguono le guide turistiche per piazze e musei, felici di dedicarsi un po’ a se stessi. Fin qui, nulla di sbagliato. Tuttavia, una signora di 57 anni che afferma con convinzione “I figli mi danno soddisfazione, ma non sono parte della mia vita personale”, beh, mi fa un po’ specie. Immagino che un chihuahua scodinzolante o l’estetista che almeno una volta a settimana ti toglie i calli dal piede, possano considerarsi parte della tua vita personale. Questo si chiama menefreghismo. Non importa che magari tu abbia lavorato tutta una vita, ti sia dedicata anima e corpo alla casa e a quegli esseri che hai portato in pancia per nove mesi, e adesso voglia recuperare il tempo “perduto” e assaporare quella libertà che, a quanto pare, è stata negata dal mandare avanti una famiglia (in piena consapevolezza, aggiungerei). Avere nuovi interessi, coltivare amicizie, divertirsi, volersi bene, non significa necessariamente annullare tutto ciò che ha preceduto questa rinascita. Si tratta di vero e proprio egoismo, nell’accezione più negativa. Credo che queste persone non avrebbero dovuto fare solo una cosa nella vita: figli.

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1 thought on “La nuova età dell’innocenza

  1. Oi son stanco stasera, domani ripasso .. rileggo e ricommento come si spetta muah.
    Complimenti per il blog.
    Il mio è più umile sicuramente.. scrivo un pò di rado.. ho scritto da poco dopo averlo lasciato a riposo un pò.
    Ciao

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